Diario de emi.done, 08 nov. 20

Emi scusami se mi permetto, è la seconda volta che leggo questo pensiero oggi e se a prima lettura avevo vuoto in testa, ora invece mi andrebbe di dire qualcosa; penso che il confronto con te potrebbe essere per me produttivo. Trovo questa frase davvero acuta e penetrante, ricca di disillusione e leggerezza positiva allo stesso tempo: la Meraviglia che proviamo, che riusciamo a provare (per quanto mi riguarda sempre come meno facilità), è sempre qualcosa di indescrivibile, di emozionante; è come se provandola risvegliasse una connessione che pensavamo perduta, ti viene da sorridere e ti senti leggera, come se tutto avesse la possibilità di andare bene. Ormai per me, purtroppo, la meraviglia coincide solo con il sublime matematico (forse anche dinamico, nei momenti miei più bui), vorrei riuscire a provarne di più, per assumere consapevolezza della grandiosità di quel che do per comune o scontato, ma mi sento vittima della disillusione e della noia; come se non riuscissi a vedere quel che mi sta intorno come nient’altro che il trucco di cui penso tu stia parlando in quella frase, come se non fossi riuscita a mantenere quello sguardo da bambina che nutre l’illusione e fosse ormai inevitabile in me che la ragione prevalga; ma a quale costo? Ho paura che dai miei oggi non esca più quella magia... 

Scusami davvero il carattere personale del commento 

Kaarott, Assolutamente scusata, anzi dal momento che pubblico è chiaro che mi "espongo" volutamente al confronto per cui neppur c'era bisogno di chieder scusa. E aggiungo che quando il confronto è corretto e discreto come lasciano trasparire le tue parole non vi è alcun dubbio che faccia addirittura molto piacere, anche se fosse aspro e in contraddittorio. Detto questo le riflessioni che fai sono molto interessanti e degne di non esser liquidate con una battuta. Vedi, questo aforisma l'ho scritto grazie stimolato da un interessante scambio di idee con una persona piuttosto profonda circa la presunta veridicità di certe parole quando non confermate dall'espressività degli occhi. In questo ambito la riflessione sul ruolo degli occhi e della vista si impone. Credo che gli occhi fungono da veicolo di Meraviglia nel momento in cui confermano la percezione positiva di tutti gli altri sensi. L'ambiente in cui mi muovo mi da sensazioni positive, quella leggerezza di cui parli, e io lo lascio intravedere "spalancando" gli occhi. Per cui anche in assenza di una estetica accattivante che stimoli la vista registro ISTINTIVAMENTE una sensazione di bellezza che rimane come una sorta di "ricordo zero". Diverso invece il senso contrario in cui è la vista che registra ciò che è per noi bello, piacevole, armonico, spettacolare. In questo caso a volte ciò che appare come meraviglia rimane tale solo quando svanito l'attimo di stupore si imprime nella memoria probabilmente mediato non solo dai sensi ma con buona partecipazione dalla ragione. Ciò che vedo non mi da particolari sensazioni ma è decisamente conforme al mio costrutto estetico. A fronte di queste due situazioni possiamo dire che nel primo caso siamo in presenza di una Meraviglia istintiva, oserei dire atavica. Una meraviglia non manipolabile che di solito è appannaggio dei fanciulli aperti anche all'incredibile. Nel secondo caso invece può esserci una sorta di indirizzamento costruito ad arte verso lo stupore proprio nella misura in cui si vuole celare una realtà che se mostrata senza orpelli (trucchi) si rivelerebbe piuttosto banale. E comunque anche quando si tratta di Meraviglia senza trucco non riesce più ad emozionarci intensamente in quanto non parla al bambino ma all'adulto scettico per sua natura. Non è quindi prerogativa dell'istinto ma della ragione. In questo senso la meraviglia che VEDIAMO sarà sempre manipolabile o comunque meno profonda di quella che SENTIAMO.  

✨✨🙏✨✨ Resta sempre un piacere, interloquire con menti aperte e stimolanti,che riescono a vedere oltre. Se più persone si fermassero a leggere ... 

Emi scusami se non ti ho più risposto ma in questi giorni sto cercando di meditare una risposta adeguata; appena la mia mente partorisce, ti scrivo (sempre ovviamente che ti interessi e che non ti disturbi). 

Tranquilla... kaarott (azz...ste nome... quanto è difficile 😂😂😂) non è obbligata la risposta. Nella misura in cui sia per te stimolante e non doverosa... attendo.. diversamente sentiti libera di non dar seguito. L'una e l'altra delle soluzioni non cambieranno l'ottima impressione che hai suscitato con il tuo intervento iniziale. 👍👍🤗🤗 

Grazie Bea, lusinga, e molto, il fatto di aver trovato riscontro in una persona profonda, quale sei tu. 🤗🤗 

🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏🙏 Grazie mille! 😊😊😊🌞🌞🌞 

Grazie Emi, comunque puoi chiamarmi Sara. La risposta prima o poi arriverà!